DECRETO PER LA COESIONE E IL RILANCIO DELL’ECONOMIA NEL MEZZOGIORNO: MODIFICHE CHIAVE

Il decreto sulle “politiche di coesione e rilancio dell’economia nel Mezzogiorno”, approvato dal consiglio dei ministri, introduce modifiche significative. Comprende un ampliamento delle competenze del Dipartimento politiche di coesione, nuove clausole di finanziamento per progetti ritardati e un piano di assunzioni a tempo indeterminato finanziato con 572 milioni di fondi UE. Inoltre, conferma la suddivisione del Fondo sviluppo e coesione (80% Sud, 20% Centro-Nord) e stabilisce l’utilizzo del Fsc per iniziative e Accordi per la coesione definiti dal Ministero per gli Affari Ue, il Sud, la coesione e il Pnrr. La gestione delle risorse del Fondo sarà affidata al Cipess. Il decreto fornisce dettagli sui requisiti per gli Accordi e prevede sanzioni per il mancato rispetto delle scadenze. Sarà istituita una Cabina di regia a Palazzo Chigi per approvare un nuovo Piano strategico nazionale entro due mesi e sono stati fissati limiti per i Contratti istituzionali di sviluppo (Cis).