4 gli emendamenti più interessanti passati ieri alla camera durante le votazioni sul D.L.77:
- il primo è l’emendamento che rimanda l’adeguamento al codice degli appalti al 31 dicembre 2022 per i vecchi concessionari (tutti quelli che avevano già la concessione alla data di entrata in vigore del codice degli appalti – aprile 2016 – e che l’avevano ottenuta senza una gara) di svolgere i lavori in house senza doverli appaltare all’esterno e metterli in gara. Il rinvio è stato deciso «al fine di consentire alle società concessionarie di effettuare gli investimenti ricompresi nel PNRR»
- il secondo è l’emendamento presentato da Alessia Rotta (Pd) per imporre la parità di genere nelle posizioni di governance del PNRR. Tra gli organismi interessati la nuova Commissione tecnica, la Soprintendenza speciale, il Comitato speciale istituito presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici e il Comitato nazionale di valutazione della ricerca..
- il terzo è l’emendamento all’articolo 15 sulle semplificazioni contabili: si permette agli enti pubblici di accertare in bilancio le entrate da PNRR in base alla deliberazione di riparto o di assegnazione, senza dover aspettare l’impegno di spesa da parte dell’amministrazione che eroga le risorse. A vantaggio degli enti locali, perché Comuni, Città metropolitane e Province in esercizio provvisorio, cioè in pratica tutte le amministrazioni nei primi mesi dell’anno, potranno iscrivere in bilancio i fondi per investimenti con una semplice variazione. La regola riguarda sia le risorse di Next Generation Eu, sia quelle del fondo complementare da 30,5 miliardi che corre parallelo al Recovery e vale dal 2021 al 2026, cioè l’orizzonte temporale coperto dal PNRR.
- il quarto è la riformulazione del Ministero delle infrastrutture sull’appalto integrato: le linee guida ministeriali rafforzeranno i contenuti del Progetto tecnico di fattibilità tecnico-economica, in modo da imporre qualche vincolo e indirizzo a un appaltatore che si troverà nelle mani progettazione definitiva, progettazione esecutiva e lavori. Questa soluzione volta a coprire i ritardi delle stazioni appaltanti sui progetti del PNRR e che consente di appaltare intanto l’opera in assenza di un progetto definitivo.