L’industria italiana della fibra ottica è minacciata dalla concorrenza asiatica, in particolare dalla fibra standard (A1) proveniente da Cina e India, che costa fino a un terzo della fibra premium (A2) prodotta in Italia. La mancanza di specifiche tecniche nei bandi governativi consente l’utilizzo della fibra asiatica, suscitando preoccupazioni per i costosi lavori di manutenzione e la vulnerabilità occupazionale. Sindaci del territorio, guidati da Cecilia Francese di Battipaglia, si oppongono alla fibra asiatica e chiedono l’introduzione di specifiche tecniche nei bandi. La Fos, sito produttivo di Prysmian, è in crisi con commesse minime e lavoratori in cassa integrazione. Il futuro dell’azienda è legato ai progetti del PNRR, mentre il governo è convocato per discutere della situazione il 15 febbraio. Le richieste sindacali puntano a specifiche tecniche nei bandi per favorire la fibra premium e preservare l’industria nazionale.