Il decreto del 17 maggio 2024 introduce nuove modalità per accedere al credito d’imposta per investimenti nella Zes unica, imponendo alle imprese di mantenere l’attività agevolata per almeno cinque anni. Questo vincolo è essenziale per evitare la revoca del beneficio fiscale. Inoltre, i progetti di leasing sono ammissibili solo al netto delle spese di manutenzione, con l’obbligo di riscatto del bene. Le grandi imprese devono prestare particolare attenzione alla tipologia di intervento per ottenere agevolazioni. Il credito d’imposta è pari al 40% per investimenti in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, e al 30% per Basilicata, Molise e Sardegna. Nelle zone specifiche di Abruzzo, Puglia e Sardegna, le percentuali variano in base ai costi e alla dimensione dell’impresa. Settori specifici, come l’industria siderurgica e i servizi finanziari, sono esclusi dalle agevolazioni. Le imprese devono inoltre rispettare criteri rigorosi per evitare la revoca del credito d’imposta, inclusa la messa in funzione dei beni agevolati entro due anni dall’acquisizione. La “Zes unica” chiarisce che la semplificazione procedimentale non è un prerequisito per ottenere il credito d’imposta, rendendo il processo di accesso più flessibile per le imprese qualificate. |