Concorrenza: ancora non risolto il nodo sui taxi, ok alla delega sulle rinnovabili e a minori oneri per l’installazione delle reti di telecomunicazione (Missione 1, Componente 1, Riforma 2)

La riforma sulla concorrenza è ancora ferma alla Camera. Come dettagliato dal Sole 24 ore del 14 luglio 2022, ieri le forze politiche non sono riuscite a risolvere i nodi sull’articolo 10 della riforma, che delega al Governo l’adozione di un decreto per riformare il settore del trasporto pubblico non di linea (taxi e servizi di noleggio con conducente – ncc) e provvedere rapidamente all’emanazione dei decreti attutativi relativi all’istituzione del foglio di servizio elettronico per le vetture di noleggio da rimessa e all’istituzione del registro informatico pubblico nazionale delle imprese titolari di licenza per il servizio taxi e di quelle di autorizzazione per il servizio di noleggio con conducente. Si prevede anche l’emanazione dello specifico Dpcm di disciplina delle piattaforme di intermediazione tecnologica. È stato organizzato un incontro questa mattina in commissione Attività produttive con il Ministro Giovannini e la Viceministra Bellanova per cercare l’accordo tra le forze politiche. Se questo verrà raggiunto il testo potrà essere votato anche in mattinata dalla Commissione Attività produttive per approdare alla Camera nel rispetto dei tempi il 18 luglio.

Ieri la Commissione Attività Produttive ha comunque dato l’ok alla delega sulle rinnovabili che prevede che, entro un anno, il governo emani uno o più decreti legislativi sulla base di una serie di criteri direttivi tra i quali: drastica riduzione e razionalizzazione del quadro normativo vigente, maggiore livello di certezza del diritto e di semplificazione dei procedimenti; unicità della disciplina relativa a ogni attività o gruppo di attività; semplificazione dei procedimenti amministrativi, anche mediante la soppressione dei regimi autorizzatori, ampliamento delle ipotesi di silenzio-assenso, razionalizzazione e accelerazione delle procedure, fissazione di termini certi per la conclusione dei procedimenti per l’installazione e il potenziamento degli impianti, anche a uso domestico; adeguamento dei livelli di regolazione a quelli minimi richiesti dalla normativa europea.

Sono stati approvati anche due emendamenti che correggono le norme per sbloccare l’installazione delle reti di telecomunicazione: cancellato l’obbligo di coordinamento per le opere di genio civile tra gli operatori che intendono realizzarle nelle stesse aree. Il coordinamento avrebbe riguardato il processo di richiesta dei permessi, la non duplicazione di opere del genio civile, la condivisione dei costi di realizzazione. La norma è stata riscritta prevedendo solo che i gestori «adottano ogni utile iniziativa al fine del coordinamento». Depotenziata anche la norma che impone ai gestori di rete di motivare dettagliatamente il rifiuto a un concorrente che chiede l’accesso all’infrastruttura: i documenti a corredo del diniego dovranno essere presentati solo se non mettono a rischio i segreti commerciai della società e, comunque, non includeranno materiale fotografico.