COMUNITÀ ENERGETICHE, PARTIRANNO NON PRIMA DI MARZO

Il dipartimento Concorrenza della Commissione europea sta indagando sui 2,2 miliardi di incentivi previsti dal PNRR alle comunità energetiche. La macchina che lancerà queste nuove realtà che sapranno coniugare l’energia con le rinnovabili nel prossimo futuro non dovrebbe partire in Italia prima dell’inizio di marzo. Fino a quella data l’Agenzia per l’Energia di Arera ha annunciato che saranno definite tutte le regole necessarie per la creazione di nuove comunità energetiche. Si tratta di realtà molto più potenti di quelle che abbiamo sperimentato fino ad ora, perché la Legge del 2021 ha aumentato la capacità delle strutture e ampliato l’area in cui possono insediarsi. In linguaggio tecnico si spiega che per collegare sotto lo stesso tetto capacità produttiva e consumo, i diversi soggetti della collettività devono appartenere alla stessa stazione primaria della rete di distribuzione elettrica. In particolare, Arera ha precisato che le società di distribuzione dell’energia elettrica devono pubblicare presso le loro sedi mappe che mostrino le aree coperte dalla stessa cabina, rendendo più semplice per chi vuole creare una comunità sapere con chi può farlo. Questi bandi, infatti, sarebbero dovuti uscire lo scorso anno per seguire la road map del PNRR. Gli incentivi sono previsti a 110 euro per megawattora, con un premio di 4 euro per le comunità del centro Italia e 10 euro per quelle nelle  regioni del nord Italia. L’obiettivo è costruire comunità con una capacità installata non superiore a 5 gigawatt entro il 2027. Un limite nel decreto approvato durante la trattativa di dicembre è che l’operatore e la comunità non possono essere proprietari dell’impianto, ma affittarlo, gestire solo l’energia immessa in rete, non quella consumata.