Commissione UE: patto di stabilità sospeso fino al 2023, ma avanti con le raccomandazioni del semestre europeo per far fronte alle sfide attuali. In arrivo durante l’estate le modifiche ai PNRR

Ieri la Commissione UE ha ufficializzato la decisone di sospendere il patto di stabilità (rapporto deficit/PIL < 3%) anche per il 2023. Di conseguenza, Bruxelles ha confermato di non volere per ora aprire procedure per deficit eccessivo, nonostante Austria, Belgio, Bulgaria, Cechia, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ungheria non siano conformi ai criteri di disavanzo. La Commissione riesaminerà la situazione del bilancio degli Stati membri nell’autunno 2022. Nella primavera 2023 valuterà l’opportunità di proporre l’avvio di procedure per i disavanzi eccessivi sulla base dei dati sui risultati del 2022, in particolare tenendo conto del rispetto delle raccomandazioni specifiche per paese in materia di bilancio.

Inoltre, la Commissione ha individuato squilibri macroeconomici per i 12 Stati membri selezionati ai fini dell’esame approfondito nella relazione 2022 sul meccanismo di allerta. L’Irlanda e la Croazia non presentano più squilibri. In entrambi i paesi il rapporto debito/PIL è notevolmente diminuito nel corso degli anni e continua a mostrare forti dinamiche al ribasso. Sette Stati membri (Francia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia) continuano a presentare squilibri. Altri tre (Cipro, Grecia e Italia) continuano a presentare squilibri eccessivi.

Secondo la Commissione, il semestre europeo e il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), che rappresenta il fulcro di NextGenerationEU, costituiscono quadri solidi per assicurare un coordinamento delle politiche efficace e far fronte alle sfide attuali. L’RRF continuerà a fungere da traino per i programmi di riforma e investimento degli Stati membri per gli anni a venire. È lo strumento principale per accelerare la duplice transizione verde e digitale e rafforzare la resilienza degli Stati membri, anche attraverso l’attuazione di misure nazionali e internazionali in linea con il piano REPowerEU.

E proprio quest’ultimo nuovo piano rappresenta una delle due modalità, in corso di definizione, tramite cui emendare e attualizzare i PNRR degli stati membri. Da una parte, ogni PNRR potrà contenere un nuovo capitolo dedicato a nuovi investimenti finalizzati al perseguimento degli obiettivi di REPowerEU; dall’altra si vuole aggiornare l’articolo 21 del regolamento dell’RRF (2021/241), con l’obiettivo di consentire modifiche ai piani nazionali nel caso gli investimenti siano messi a repentaglio dal forte aumento dei prezzi delle materie prime. Alla luce di questi due provvedimenti, la Commissione si aspetta di ricevere durante l’estate nuove versioni dei PNRR da parte dei governi nazionali.

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