Il Sole 24 Ore di oggi, 24 maggio 2022, riporta alle pagine 2-3 una sintesi delle principali sfide che attendono il Governo nella fase della messa a terra del PNRR. Dopo la svolta sugli extracosti che il Governo ha deciso di attuare fin da subito con risorse nazionali (il DL aiuti, 50/2022), è il momento adesso di: i) avviare gli investimenti e allineare il cronoprogramma di spesa al raggiungimento dei traguardi degli obiettivi, anche tramite l’attivazione del portale ReGis per il monitoraggio; ii) approvare la riforma fiscale, risolvendo il nodo del catasto, e procedere con quella della concorrenza; iii) allineare l’Italia agli obiettivi del pacchetto Fit for 55 e a quelli ancora più ambiziosi del REPowerEU; iv) chiudere l’accordo sulla programmazione 2021-27 dei Fondi di Coesione (43,1 miliardi di euro).
In questo contesto, bisognerà tener conto delle richieste della Commissione Ue rivolte al nostro paese: “una politica fiscale prudente” e, per gli anni successivi al 2023, una “credibile e graduale riduzione del debito”, da assicurare con un consolidamento delle finanze pubbliche fatto di aumento degli investimenti e freno alla spesa corrente. Eppure, l’allegato infrastrutture al DEF 2022, presentato ieri dal Ministro Giovannini, mostra chiaramente – nel grafico a pagina 8 – che, una volta esaurita la spinta consistente del PNRR, gli investimenti pubblici in mobilità e infrastrutture sostenibili saranno saranno stabili – ma nettamente inferiori – tra il 2027 e il 2029 e con un trend in diminuzione fino al 2036.
In ogni caso, nonostante le sfide ad esso legate, il Governo vede nel PNRR lo strumento principale per assicurare la stabilità richiesta dalla Commissione. Secondo il Sottosegretario Garofoli, intervenuto a all’EY Law Summit “Nuovi scenari e PNRR”, nonostante tutte le sfide che ad esso legate, “il PNRR costituisce nel suo complesso l’antidoto a rischi recessivi, lo strumento strutturale per ribilanciare gli effetti della crisi che stiamo vivendo e per consentire di resistere più efficacemente in futuro ad altre crisi che dovessero presentarsi”.