CODICE APPALTI: NUOVE CORREZIONI E APPLICAZIONI AL 2024

Il ministro delle Infrastrutture ha confermato una interlocuzione in corso con Bruxelles per spostare in avanti, anche al 2024, il termine per l`entrata in vigore delle norme (senza toccare la scadenza del 31 marzo per l`approvazione del codice).  In questo modo si eviterebbe quello che la presidente dell`Ance, Federica Brancaccio, al convegno organizzato dai costruttori sul nuovo codice, ha detto di temere più di ogni altra cosa: lo «shock normativo», quel fenomeno che paralizza il settore degli appalti all`entrata in vigore di una nuova normativa.  Parlando ai costruttori Salvini ha voluto anche rassicurare sul fatto che le risorse del Pnrr oggi destinate al settore dell`edilizia, 39,7 miliardi, non cambieranno destinazione anche nel caso di modifiche al Pnrr.  Brancaccio ha dato merito del gran lavoro svolto al “padre” dello schema di codice, Luigi Carbone, che ha ricordato come ora spetti alla politica intervenire.  Carbone è convinto che ci sia il tempo, fino a luglio, per correggere il codice dove serve e per formare amministrazioni e operatori economici alla sua applicazione, senza rinviarne l`entrata in vigore.  Anche l`amministratrice delegata di Rfi, Vera Fiorani, è intervenuta sui tempi, dicendo che per una grande stazione appaltante ogni normativa richiede che ci si organizzi in tempo per attuarla.  Fiorani ha ricordato il grande sforzo di Rfi sul Pnrr (e non solo) con 21 gare nel 2022 (11 miliardi già aggiudicate) e 18 miliardi che saranno lanciate nel 2023.