Chi gestirà i fondi europei di coesione dopo il 2027?

È questo il nodo cruciale che nelle prossime settimane vedrà confrontarsi Commissione europea, Stati membri e Regioni, in vista della proposta sul nuovo bilancio pluriennale 2028–2034. Con oltre 30 miliardi di euro destinati al Mezzogiorno e un ruolo diretto delle Regioni nella programmazione attuale, cresce il timore che una riforma ispirata al modello PNRR possa spostare la regia a livello nazionale, riducendo l’autonomia territoriale. Le Regioni del Nord, soprattutto quelle a guida leghista, spingono per mantenere la spesa autonoma, mentre quelle del Sud temono di perdere il controllo su una parte fondamentale del loro bilancio.

Il rischio di una centralizzazione preoccupa anche a livello europeo: già nel 2023 le Regioni avevano chiesto con forza di restare protagoniste della politica di coesione, considerata cruciale per garantire investimenti mirati e transfrontalieri. Con l’Italia secondo beneficiario dopo la Polonia, la partita è tutt’altro che secondaria. E il pressing sul Commissario Fitto è destinato ad aumentare nelle prossime settimane.