Dopo il completamento della cabina di regia di ieri, giovedì 7 ottobre, si è tenuta una conferenza stampa in cui i Ministri Bianchi e Messa hanno delineato le prossime linee di intervento per i propri ministeri di competenza.
Istruzione – Riforme
Sono 3 le principali riforme, tutte da adottare entro il 2022:
- la riforma degli istituti tecnico professionali, un intervento ordinamentale da predisporre entro il primo semestre del prossimo anno, e con l’obiettivo di allineare i curricula degli istituti tecnici e professionali alle competenze richieste dalle imprese. La riforma interesserà 4.324 istituti tecnici e professionali, oltre che il sistema di istruzione formazione professionale;
- la riforma degli Its, il cui testo è stato già approvato alla Camera e passerà al vaglio del Senato entro la fine dell’anno. Il PNRR destina agli Its 1,5 miliardi nei prossimi cinque anni, con l’intento di aumentare iscritti e corsi;
- la riforma dell’orientamento, dove probabilmente saranno emanate apposite linee guida ministeriali. Si punta a introdurre moduli di orientamento – circa 30 ore annue – nelle scuole media e superiori per incentivare l’innalzamento dei livelli di istruzione, anche con la realizzazione di una piattaforma digitale di orientamento, relativa all’offerta formativa terziaria di atenei e Its.
Citate anche le riforme del Reclutamento degli insegnanti e della Riorganizzazione del sistema scolastico.
Istruzione – Investimenti
Con riferimento agli investimenti, il Ministero procederà alla pubblicazione, entro la fine di quest’anno, di bandi destinati principalmente ai Comuni nelle seguenti aree di intervento.
- 3 miliardi destinati a nuovi asili nido, aggiuntivi rispetto ai 700 milioni per progetti in essere e 900 milioni in conto corrente per sostenere gli enti nella gestione.
- 800 milioni per la costruzione di scuole nuove, altamente sostenibili
- 300 milioni per costruire 430.000 mq di nuove palestre
- 400 milioni per la costruzione e riqualificazione degli spazi dedicati alle mense
- 500 milioni per la ristrutturazione degli istituti e la messa in sicurezza.
- Con una scadenza meno ravvicinata, ma comunque in stadio avanzato di elaborazione, vi sono i bandi per i progetti per l’innovazione digitale (avviso entro marzo 2022), il piano di estensione del tempo pieno e il piano per la riduzione dei divari territoriali nella dispersione scolastica.
Università e Ricerca – Riforme
Le riforme in arrivo nel 2021 sono tutte in via di approvazione. Tra queste vi sono quella dei dottorati, per un migliore coinvolgimento delle imprese e centri di ricerca, l’introduzione di lauree abilitanti, che facilitino l’accesso all’esercizio delle professioni, la revisione delle classi di laurea, l’orientamento attivo nella
transizione scuola università. Un ulteriore obiettivo del 2021, anch’esso in fase conclusiva, è la revisione della normativa (legge 338/200) sugli alloggi universitari, al fine di coinvolgere maggiormente il settore privato per realizzare entro il 2026 oltre 60.000 posti letto aggiuntivi soprattutto nelle sedi con maggiore carenza di domanda.
Università e Ricerca – Investimenti
Sono 9 i miliardi di euro destinati al rafforzamento della ricerca, di cui 6 miliardi destinati alla ricerca di filiera: 5 miliardi verranno banditi entro la fine dell’anno. I bandi sono rivolti a:
- identificazione di 5 “campioni nazionali”, per la costituzione di leader nazionali in varie aree di ricerca e sviluppo, con la pubblicazione del primo avviso entro i primi mesi del 2022 (1,61 miliardi);
- selezione di 12 ecosistemi dell’innovazione, con attività legate all’istruzione superiore, alla ricerca applicata, all’innovazione su specifiche aree, definite in base alla specializzazione del territorio, con pubblicazione dell’avviso entro dicembre 2021 e conclusione della fase valutativa entro giugno 2022 (1,6 miliardi);
- i partenariati estesi alle Università che mirano a finanziare fino a un massimo di 15 grandi programmi di ricerca fondamentale e applicata trasversale, caratterizzati da un approccio interdisciplinare, con pubblicazione dell’avviso entro marzo 2022 e assegnazione delle risorse entro giugno 2022 (1,3 miliardi).
A completamento dei 6 miliardi per la ricerca di filiera, ma non banditi entro la fine dell’anno, ci sono 1,58 miliardi per i sistemi integrati di Infrastrutture di Ricerca e Infrastrutture tecnologiche di Innovazione. I progetti saranno selezionati con procedure trasparenti, che si concluderanno entro la prima metà del 2022.
Sono state inoltre pubblicate le linee guida per gli investimenti in ricerca in filiera, che contengono le indicazioni chiave per accedere agli investimenti nel settore della ricerca in filiera in vista dei futuri bandi per l’assegnazione delle risorse. Nel dettaglio, con gli investimenti nei Partenariati estesi si vogliono finanziare almeno 10 grandi programmi da realizzare individuando le tematiche tra quelle indicate nelle Linee Guida:
- Intelligenza artificiale: aspetti fondazionali
- Scenari energetici del futuro
- Rischi ambientali, naturali e antropici
- Scienze e tecnologie quantistiche
- Cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività
- Diagnostica e terapie innovative nella medicina di precisione
- Cybersecurity, nuove tecnologie e tutela dei diritti
- Conseguenze e sfide dell’invecchiamento
- Sostenibilità economico-finanziaria dei sistemi e dei territori
- Modelli per un’alimentazione sostenibile
- Made-in-Italy circolare e sostenibile
- Neuroscienze e neurofarmacologia
- Malattie infettive emergenti
- Telecomunicazioni del futuro
- Attività spaziali
I Centri Nazionali, che si prevede siano 5, sono dedicati alla ricerca di frontiera relativa ad ambiti tecnologici intorno a queste tematiche:
- Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni
- Tecnologie dell’Agricoltura (Agritech)
- Sviluppo di farmaci con tecnologia a RNA e terapia genica
- Mobilità sostenibile
- Bio-diversità
Gli “Ecosistemi dell’innovazione” saranno fino a 12, senza tematiche predefinite, con un approccio orientato alle grandi sfide con l’obiettivo di creare e promuovere innovazione per la sostenibilità dei territori.
Le Infrastrutture di Ricerca e le Infrastrutture tecnologiche di Innovazione saranno fino a 30.
Inoltre, le linee guida prevedranno anche che quattro assunzioni su dieci saranno riservate a ricercatrici e rispetto del vincolo legislativo di destinazione del 40% di risorse alle aree del Sud.