Approvazione del Codice dei contratti pubblici  

L’approvazione definitiva del nuovo codice degli appalti è prevista per il 31 marzo 2023. Nel corso dei prossimi mesi sarà dunque possibile apportare aggiustamenti e correzioni. Tra le novità più importanti vi è la revisione dei prezzi che scatterà se la variazione dei costi dell’opera supera la soglia del 5% dell’importo complessivo, in questo caso la copertura sarà dell’80%.  Ulteriore modifica è quella riguardante l’affidamento diretto dei lavori per i piccoli Comuni: potranno farlo per i lavori fino a 500 mila euro anche se non otterranno la qualifica di stazione appaltante.  Torna la possibilità di utilizzare l’appalto integrato cioè la possibilità di affidare ad un unico soggetto la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori. Viene reintrodotta la figura del general contractor ed è stata riproposto lo strumento della lista delle opere prioritarie in sostituzione del Piano generale dei trasporti e della logistica. Altri elementi di novità sono: la digitalizzazione delle procedure, maggiore flessibilità per i settori speciali (acqua, energia, trasporti) e i principi che sono stati posti nel titolo I: principio del risultato, della fiducia, dell’accesso al mercato, di buona fede e di tutela. Inoltre, viene semplificato il quadro normativo per rendere agevole la partecipazione degli investitori istituzionali alle gare per l’affidamento di progetti in forma di partenariato pubblico-privato. Il valore degli appalti che potranno essere affidati direttamente senza gara sale dalla soglia dei 140 mila euro a 150 mila euro. L’utilizzo del subappalto a cascata viene introdotto adeguandolo alla normativa europea attraverso la previsione di criteri di valutazione discrezionali da parte della stazione appaltante, che viene valutata caso per caso. ANAC gestirà la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici con l’Anagrafe unica delle stazioni appalti e l’elenco dei soggetti aggregatori, nonché l’Anagrafe degli operatori economici. Perde l’elenco e il controllo delle società in house e i poteri di controllo in materia di concorrenza e verifiche sulle certificazioni Soa e guadagna la possibilità di comminare sanzioni in casi di pubblicità o di oscuramento delle offerte economiche.