E” quasi tempo del rinnovo contrattuale per 429.754 dipendenti di Regioni ed enti locali, che costerà 774 milioni. L’atto di indirizzo è stato preparato dal comitato di settore e deve essere ora approvato dalla Ragioneria generale dello Stato per il via libera alle trattative.
L’esigenza di ricostruire un’area di “funzionariato forte” in vista del PNRR è sentita tanto quanto nelle PA centrali. Tuttavia, qui la quarta area tra le aree di comparti non potrà essere la soluzione, visto che il personale degli enti locali è già diviso in 4 aree. Si punta quindi sulle «posizioni organizzative», ossia quegli aggiuntivi assegnati al personale non dirigente. Andrà disciplinato una sorta di doppio livello nelle posizioni organizzative, distinguendo gli incarichi più complessi sul piano dell’organizzazione e delle competenze a cui riservare la prima fila. Non sarà facile, sia per le risorse sempre più scarse per gli enti locali, sia per i regolamenti degli enti che potranno prevedere verifiche, «anche con cadenza annuale o infra-annuale», in base alle quali si potrà arrivare anche a una «eventuale revoca anticipata» dell’incarico.
Come nella PA centrale, sono anche previste promozioni orizzontali più rapide per chi ha risultati migliori e un meccanismo temporale «inclusivo» che permetta di premiare anche gli altri (tranne i casi di valutazione negativa) con scatti di carriera.