Allarme delle Regioni nell’attuazione della Missione 6 del PNRR

Quotidiano Sanità ha diffuso la bozza di schema dei contratti istituzionali di sviluppo che ogni regione dovrà sottoscrivere entro il 31 maggio 2022 col Ministero della Salute. Il 24 febbraio le Regioni hanno inviato un documento al Ministero della Salute, in cui esprimono preoccupazione per le stringenti scadenze riguardo l’attuazione del PNRR. In particolare, le Regioni chiedo di valutare “l’opportunità che i “vincoli” del PNRR presentino elementi di elasticità –oggi assenti- nella loro verifica di applicazione, per non bloccare gli interventi (es. per un problema nella ristrutturazione di un edificio soggetto a tutela, che non potrà raggiungere determinati requisiti energetici quando è oggetto di interventi parziali)”.   C’è poi preoccupazione di un sottofinanziamento legato all’inflazione: “I prezzi utilizzati da Agenas per la quantificazione economica dei contributi per gli interventi del PNRR risalgono al 2018 e appaiono inadeguati alle attuali dinamiche di mercato, ulteriormente come aggravate dal rispetto di tutti i requisiti previsti per il PNRR fra cui il DNSH.  E ancora: “il finanziamento per le c.d. grandi apparecchiature è relativo al solo acquisto del macchinario, mentre non sono finanziati, al momento, i lavori e lo smaltimento delle apparecchiature che si vanno a sostituire”. Infine, e forse più sorprendentemente, le Regioni chiedono di chiarire chi saranno i soggetti attuatori e i loro delegati per gli interventi della Missione 6 del PNRR, auspicando di conoscere al più presto se, nel caso in cui i soggetti attuatori saranno le regioni, le stesse potranno delegare tale ruolo alle Aziende Sanitarie.