Accordo di partenariato 2021-2027 a Bruxelles: l’Italia per ora non dirotta il 12,5% dei fondi strutturali sul RePowerEU

Verrà inviato a breve a Bruxelles da parte del Governo italiano l’Accordo di partenariato sui fondi Ue 2021-27, che definisce lo schema di utilizzo di circa 43 miliardi di fondi strutturali. A questi si aggiunge il cofinanziamento nazionale per un totale di 76 miliardi. Tra le ultime modifiche all’Accordo un riferimento stringente al raccordo dei sistemi di monitoraggio dei fondi strutturali 2021-27 con quelli del PNRR.

L’Italia non sembra al momento interessata alla possibilità di dirottare il 12,5% della dote dei fondi strutturali a RePowerEu – operazione che per il nostro paese può valere 5,208 miliardi di euro. Infatti, il Sole 24 Ore del 10 giugno 2022 precisa che nel testo dell’Accordo questa possibilità non è menzionata. Qualora il governo decidesse di procedere in tal senso in seconda battuta, occorrerebbe modificare l’Accordo di partenariato, con ricadute anche sui singoli programmi operativi. Si ricorda che le principali fonti di finanziamento di RePowerEU sono: 1) il trasferimento del 12,5% dei fondi strutturali; 2) i prestiti dell’RRF; 3) il trasferimento del 12,5% del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), ossia per l’Italia 843 milioni di euro.

Entro il 15 luglio bisognerà notificare anche tutti i singoli Programmi nazionali (Pon) e regionali (Por) che compongono l’Accordo. Entro il 20 giugno dovrebbero essere trasmessi due dei tre gestiti dall’Agenzia per la coesione territoriale, cioè il Pon Metro che riguarda le città e il Just transition fund con gli interventi ambientali per le aree di Taranto e del Sulcis. Entro metà luglio, dovrebbe toccare al Pon Capacità per la coesione per il quale la Commissione ha chiesto ancora delle integrazioni sui criteri per individuare le assunzioni dei dipendenti della Pubblica amministrazione.