Pubblicato il dossier Anci sui Fondi coesione: a Comuni e Città 4,5 miliardi per 818 misure.

Dal settembre 2023 al novembre 2024 sono stati siglati 23 accordi tra il Governo, le Regioni e le Province autonome, in base al meccanismo del decreto Sud (Dl 124/2023), che punta a rafforzare la capacità di attuazione dei programmi. Come accade nel Pnrr, un ruolo di primo piano in questo sforzo tocca ai Comuni e alle Città metropolitane, titolari di alcuni degli interventi più visibili per le comunità locali e la vita quotidiana.

Nel dossier Anci vengono illustrati i principali contenuti degli accordi. Al netto dei 5 miliardi già prenotati per finanziare interventi previsti da una serie di leggi e degli 1,6 miliardi extra riservati alla Campania, il filone ordinario nella programmazione 2021-27 vale circa 24 miliardi. Proprio la Campania guida la graduatoria regionale stilata sulla base delle risorse assegnate (20,8% del totale), seguita da Sicilia (18,2%), Puglia (15%) e Calabria (8,4%). Nella distribuzione dei fondi somme non banali arrivano anche nel Centro e nel Nord del Paese, come conferma il fatto che Lombardia, Abruzzo e Lazio ottengono quote vicine al 4% della dotazione complessiva. Gli accordi dettagliano per ogni territorio interventi e soggetti attuatori. I sindaci sono chiamati a realizzare 818 interventi, cioè il 36,2% dei 2.258 elencati nelle intese sui fondi di coesione, per un valore complessivo che può arrivare a 4,5 miliardi. Il consuntivo delle opere sale perché Comuni e Unioni di Comuni rientrano nella platea d’elezione per altre 50 linee di intervento.

Nei Fondi di coesione, come nel Recovery, asili nido, impianti di rifiuti e autobus elettrici o metropolitane e tramvie, di competenza degli enti locali, sono la prova tangibile dei risultati dell’attuazione agli occhi dei cittadini. In questo scenario, l’intermediazione regionale ha sollecitato le amministrazioni a differenziare la loro azione. In Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana, i Comuni gestiranno più del 30% delle risorse, mentre in Lombardia, Valle D’Aosta Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono stati lasciati ai margini.

Sul piano degli ambiti di intervento, il quadro è simile a quello tratteggiato dal PNRR: i trasporti assorbono il 32,8% dei fondi a gestione comunale, seguiti dalle politiche per l’ambiente (23,3%) e dalla riqualificazione urbana (17,1%),

Il Dossier è disponibile qui

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