Il recente consultivo di Ifel-Anci mostra un forte aumento dei pagamenti in conto capitale dei Comuni per l’anno 2023 fino a 15,82 miliardi, più del 34% rispetto all’anno scorso. Ciononostante la piattaforma Regis – che garantisce l’erogazione dei fondi e su cui si stanno abbattendo molte critiche da parte dei sindaci – registra pagamenti solo per 2,7 miliardi. Si è venuta a creare – e con l’avanzamento dei lavori si andrà sempre più espandendo – una discrepanza tra le fatture già pagate e i contributi centrali attesi. La tensione di cassa che si sta realizzando, aggravata ulteriormente dagli anticipi spesso inferiori al 30%, può minacciare i rapporti con le imprese ritardando i tempi di pagamento, la cui riduzione a 30 giorni è un ulteriore obiettivo PNRR. I lavori dei Comuni vanno comunque avanti: rispetto alle 140mila gare PNRR attivate a settembre, Anac a fine anno ne ha registrate 230mila. Gravano inoltre i 10 miliardi usciti dal Piano con la rimodulazione di luglio: Fitto non ha ancora precisato i fondi che andranno a rimpiazzare i contributi PNRR ma entro fine gennaio dovrebbe uscire un decreto in merito.